Il fascismo come movimento di massa, opera sinora rimasta inedita in italiano, viene scritta da Arthur Rosenberg nel 1934, quindi “a caldo” rispetto ad un fenomeno affermatosi in Europa proprio in quegli anni.
Rosenberg, dopo varie peripezie politiche che lo portano dal comunismo di “sinistra” alla socialdemocrazia… scrive il libro che presentiamo in qualità di “osservatore diretto” dell’ascesa del nazismo in Germania, dopo che egli aveva già affrontato come dirigente dell’Internazionale Comunista la presa del potere fascista in Italia.
La sua passione di storico, oltreché di militante del movimento operaio, lo aveva portato ad accumulare tutta una serie di riflessioni che riteniamo opportuno riproporre al lettore italiano.
Il nucleo di esse ruota attorno alla questione della “presa di massa” del fascismo.
(dall’ Introduzione)
Arthur Rosenberg (Berlíno, 1889 – New York, 1943), storico. Di famiglia ebrea tedesca, studiò archeologia e storia antica. Dopo la guerra aderì all’USPD e successivamente alla VKPD, poi KPD. Fu esponente della tendenza di sinistra, deputato al Reichstag e membro dell’esecutivo dell’IC (V Congresso, giugno-luglio 924).
Nel 1927 abbandonò la KPD spostandosi su posizioni socialdemocratiche.
Con l’avvento del nazismo riparò in Svizzera, Regno Unito e infine negli Stati Uniti.