Volantini [25.11.2005]
Contro la finanziaria e la guerra (sciopero del 25 dic)

Argomenti trattati: economia ~ guerra ~ Lavoro




Lo sciopero di oggi contro la Finanziaria non deve servire a tirare la volata elettorale ad un nuovo governo Prodi (che di finanziarie ne ha già varate anche di peggiori per i lavoratori), ma a difendere gli interessi della classe lavoratrice.
Ė vergognoso che le Confederazioni abbiano revocato lo sciopero per i lavoratori della scuola, con la scusa che il Consiglio dei ministri ha finalmente firmato il contratto scaduto da due anni. Tanto più che nella Finanziaria il governo non ha stanziato le risorse per il contratto che scade a gennaio. I sindacati si sono prestati al gioco di dividere il fronte dei lavoratori, che lo sciopero generale dovrebbe unire.

La Finanziaria significa cose ben diverse per i lavoratori e per i capitalisti.

Per le imprese:
  • taglio di 1 punto delle aliquote contributive ( costo totale 2 MD di €),
  • altri due miliardi per crediti agevolati alle imprese che perdono la disponibilità del fondo TFR
Ecco perché la Confindustria ha dato un giudizio positivo sulla Finanziaria...

Per i lavoratori:
  • aumenti inevitabili delle tasse locali e dell’ICI (visti i tagli a Province e Regioni),
  • che si aggiungono al caro benzina, metano, elettricità, mentre gli sgravi sull’IRPEF, sbandierati dal governo, per i lavoratori vengono mangiati dal fiscal drag.
  • Taglio di 55 mila posti lavoro Co.co.co e a tempo determinato negli enti locali, e di 27 mila precari dell’università.
  • A questo si aggiunge lo scippo del TFR, che viene ipocritamente presentato come un mezzo per garantire il futuro dei giovani lavoratori, dopo che si sono loro dimezzate le pensoni!
Non ci sono i soldi, ma il governo li trova

  • per dare ai senatori prebende da distribuire per la campagna elettorale,
  • per l’esenzione dall’ICI delle attività commerciali della Chiesa e “organizzazioni no profit”, che saranno usate per evadere il fisco,
ma soprattutto per finanziare le spese di guerra:
  • per la spedizione militare in Irak (un miliardo di euro in due anni),
  • per polizia e carabinieri (250 milioni)
  • e per le nuove fregate Fremm da costruire con la Francia (30 milioni come anticipo per un programma di 15 anni).
  • E l’80% dell’8 per mille dato allo Stato va a finanziare missioni militari!
Con lo sciopero di oggi opponiamoci anche agli interventi militari dell’imperialismo italiano all’estero, chiediamo il ritiro immediato dei militari italiani dall’Irak! La nostra lotta contro il deterioramento delle condizioni di vita dei lavoratori non deve limitarsi alla Finanziaria.

► Organizziamo la difesa del salario; unifichiamo il fronte delle categorie in lotta per il contratto, a partire dai metalmeccanici;

► rivendichiamo un salario minimo decente per tutti i lavoratori, anche precari e non garanti,
il cui valore aumenti automaticamente con l’aumento dei prezzi,

► Opponiamoci allo scippo del TFR a vantaggio dei voraci fondi pensione!

Comitato di Lotta Internazionalista

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