
Volantini [06.06.2007]
NO BUSH – NO PRODI - Il nemico è in casa nostra
Argomenti trattati: Italia ~ Stati Uniti ~ politica estera ~ relaz. internaz, rapp. tra potenze ~ Sinistra
Siamo uniti allo sdegno che un
personaggio come Bush suscita in vasti strati della popolazione, un personaggio
così sfrontato che è arrivato perfino a vantarsi delle stragi di Falluja
condotte con le incendiarie bombe al fosforo, per le torture nel lager di Abu
Graib, per il carcere di Guantanamo.
Berlusconi fu orgoglioso di
essere stato invitato da Bush a Washington, Prodi è orgoglioso di aver invitato
Bush a Roma sancendo e ribadendo l’alleanza politica e militare tra l’Italia e
gli USA.
Bush è sicuramente la punta di
lancia della nuova aggressività imperialista sul mercato mondiale, ma il nostro
capitalismo, rappresentato dal governo Prodi, aderisce a questa aggressività
non perché subordinato, costretto, come se fosse condizionato da cattive
compagnie.
Il massimo dissenso di Prodi consiste nella richiesta di un
imperialismo più policentrico (con altre potenze), dentro il quale poter meglio
ridefinire le quote dei vantaggi.
Stesso discorso è da farsi in
relazione all’Europa che collabora competitivamente con gli Usa tentando di
costituirsi in polo alternativo in grado di sottrarre in prospettiva la
leadership alla potenza imperialista oggi prevalente.
Per questo non possiamo
nasconderci che
- il governo Prodi conferma
orgogliosamente la presenza delle
“nostre” truppe specializzate in ben 24 paesi;
- il governo Prodi
continua la sua politica antiproletaria sulla precarietà, sul TFR, sulle
pensioni, sui servizi sociali (sanità, istruzione, …) ecc..
- l’Italia è uno dei
“7 Grandi”, è socio cioè del club
esclusivo dei paesi dominanti;
- l’Italia
compartecipa alle basi NATO e mantiene
sue costosissime basi militari altrettanto minacciose contro i paesi
che intendono sottrarsi alla rapina, nel mentre procede ad un riarmo in
proprio (+13% spesa militare)
- l’Italia è
impegnata sia per la costruzione dell’Eurofighter (aereo europeo) che per
il caccia bombardiere nucleare invisibile
F 35 americano.
- il capitalismo
italiano gode a tutti gli effetti di manodopera a salari bassissimi nei Balcani, in Cina, in India, in Nigeria,
ricatta i “propri” lavoratori con la minaccia costante di trasferire le
produzioni in questi paesi, e impone condizioni capestro di lavoro agli immigrati che fuggono da quei
veri e propri inferni cui esso abbondantemente contribuisce.
Bush e Prodi sono compagni di merenda:
Usa e Italia sono alleati per la spartizione di quote di ricchezza mondiale
insieme alle altre “Grandi”.
Non riconoscere ciò significa
alimentare per l’ennesima volta l’illusione che sconfitto l’imperialismo
“peggiore” ce ne sia uno “migliore” che trasforma magicamente le missioni
militari in umanitarie e di pace. Vedere solo l’imperialismo Usa come la forza
che condiziona il militarismo degli altri governi, significa far vedere sempre l’imperialismo in casa altrui, ma mai in casa propria, per cui
significa non combatterlo nel suo complesso.
Opposizione
contro tutti gli imperialismi, a cominciare da quello di casa propria
Questo è
altresì il miglior sostegno per i proletari dei paesi periferici che lottano, anche in armi contro le aggressioni, in quanto dà loro un segnale
internazionalista: ci sono ben altri alleati oltre una borghesia nazionale che
spesso li rinchiude in un vicolo cieco rispetto alla prospettiva di una vera liberazione dal dominio capitalistico.
Manifestazione 9
giugno ore 15,00 P.zza Esedra - Roma
Collettivo internazionalista-Napoli
- kollintern@gmail.com
Comitato di lotta internazionalista – Torino www.lottainternazionalista.org
Corrispondenze Metropolitane – Roma Alternativa
di Classe - alter_classe@yahoo.it
GCR – lav_com@tin.it
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