
Volantini [18.05.2007]
Contro tutte le armi dell’imperialismo italiano
Argomenti trattati: Italia ~ Missioni Militari
L’uso dell’aeroporto di Cameri per
l’assemblaggio degli F35 e la manutenzione dei cacciabombardieri Eurofighter e
Tornado è solo una delle tante azioni con cui l’Italia prepara le proprie
guerre: fra
queste vi sono il raddoppio della base USA di Vicenza, la costruzione di navi
militari con la Francia (accordo del 2004 per 27 fregate di cui 10 per la
marina italiana) e la partecipazione al sistema satellitare europeo Galileo
(che potrà essere usato per scopi sia civili sia militari) e l’accordo con gli
Usa sullo scudo missilistico...
A questi investimenti militari si
accompagnano una serie di azioni belliche e diplomatiche: le missioni militari
in Iraq, Afghanistan, Libano; gli accordi militari con USA, altri paesi europei
o del Medio Oriente (Egitto, Israele, Libano…).
Queste azioni militari o
diplomatiche sono fatte in autonomia dai governi italiani sia di destra sia di
sinistra, anche se in un quadro di alleanze che vede varianti: se il governo Berlusconi era più
vicino all’alleato USA, il nuovo governo Prodi cerca nuovi margini di autonomia
trovando accordi coi paesi europei e arabi; ma sia l’una sia l’altra sono
politiche imperialiste per gli interessi nazionali e per le imprese
capitalistiche italiane: garantire loro l’accesso privilegiato ai mercati
internazionali, il controllo delle fonti di profitto e materie prime (es. i
giacimenti petroliferi di Nassiriya assegnati all’ENI, il mercato della
ricostruzione di Iraq e Libano… ) e aumentare l’influenza dell’Italia nelle
varie parti del mondo (Golfo Persico, Balcani, Corno d’Africa…) per
accaparrarsi quote maggiori di ricchezza prodotta mondiale.
Per questo l’attuale governo ha
aumentato le spese militari, imponendo ai lavoratori nuovi sacrifici.
E’ inaccettabile quel
paci-militarismo europeista di una certa “sinistra radicale” che dopo aver
sostenuto il rifinanziamento alle missioni militari del governo Prodi
criticando gli F35 americani tollerano e a volte appoggiano i più “umanitari”
aerei da guerra Eurofighter. e i tanti accordi militari nell’ambito delle
potenze europee.
Siamo contro tutte le guerre, e quindi contro tutti
gli armamenti sia Usa, sia europei, sia di casa nostra (ricordiamo che le bombe a grappolo che fan saltare
in aria e sfregiano i bambini afgani e irakeni sono made in Italy).
Vogliamo cogliere
l’occasione rappresentata dalla iniziativa della carovana contro la guerra,
per dare un contributo - sulla base di questi nostre posizioni, e in
particolare dell'opposizione all'imperialismo italiano - in direzione di una
continuità della lotta contro la guerra e di un collegamento di tutte le
realtà che si stanno mobilitando contro le missioni militari.
La violenza dell’uomo sull’uomo
deve diventare un ricordo di un epoca di barbarie e gli armamenti cimeli da
museo: la lotta delle masse sensibili contro le guerre può rendere concreta
questa aspirazione solo se è collegata alla lotta contro il sistema di
sfruttamento e di oppressione capitalistico che le generano.
- Contro
tutte le installazioni belliche dell’imperialismo italiano, con armamenti
nazionali, USA o europei
- Contro
tutte le missioni militari, di destra o di sinistra, a fianco degli USA o con
altri paesi, con o senza il timbro dell’ONU
- Contro
tutti gli imperialismi e le loro armi, a partire dall’imperialismo di casa
nostra: l’imperialismo italiano
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