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Volantini: Contro l’imperialismo e il suo terrorismo
Articolo del 23.07.2005 postato da stradivari --> letture 1953

Gli efferati attentati terroristici di Londra mostrano ancora una volta l’imbarbarimento della politica e della società borghesi. New York, Kabul, Baghdad, Istanbul, Madrid, Londra: il terrorismo di settori minoritari di una borghesia parassitaria, gonfia di petrolio e dollari, frustrata nelle sue ambizioni di guidare i popoli arabi e nelle sue velleità di potenza, risponde al terrorismo su vasta scala – chiamato guerra – delle potenze imperialiste massacrando alla cieca i lavoratori di una metropoli mentre si recano al lavoro.


Non si può denunciare il primo senza denunciare il secondo. Sono entrambi espressioni delle classi dominanti; le loro vittime nella stragrande maggioranza appartengono alla classe lavoratrice.
Il marxismo ha sempre condannato il terrorismo delle classi reazionarie, dai boulangisti e OAS francesi alle stragi nere nell’Italia degli anni Settanta, insieme i macelli su scala industriale del terrorismo degli imperialismi – si chiamino essi Dresda o Hiroshima, Guernica, Lidice, Marzabotto o Nanchino, Hanoi, Hue o Falluja. Coloro che oggi esecrano i massacri del terrorismo islamico sono gli eredi legittimi di coloro che perpetrarono questo terrorismo indiscriminato su popolazioni inermi. La loro “condanna morale” è solo beffarda ipocrisia.
Con altrettanta chiarezza il marxismo ha condannato il terrorismo come scorciatoia alla lotta delle classi, fosse esso il terrorismo democratico-borghese dei mazziniani, quello individuale degli anarchici dell’inizio del secolo scorso, o quello dei gruppi intellettuali degli scorsi decenni in Italia.
Il terrorismo è oggi una faccia del mondo imperialista. La lotta contro il terrorismo per il proletariato non può essere disgiunta dalla lotta contro l’imperialismo, a partire da quello di casa propria: le spedizioni italiane in Irak e Afghanistan sono parte di quel sistema di oppressione e violenza che ha riverberato su Londra ciò che quotidianamente genera a Baghdad, una lingua di fuoco rispetto alla tempesta di bombe che ha distrutto il 70% delle case di Falluja.
I comunisti si oppongono all’oppressione di popoli da parte degli imperialismi. Ma laddove esistono gruppi di lavoratori comunisti, essi devono lottare con i metodi del proletariato senza delegare alcunché alle borghesie reazionarie, che già hanno massacrato il loro proletariato ogni volta che ha sollevato la testa, e sono pronte a rifarlo alla prima occasione, come hanno dimostrato ovunque. Solo una classe reazionaria fino al midollo può usare il massacro indiscriminato di popolazione lavoratrice, l’uccisione in base alla sola nazionalità (ma sempre più immigrati sono tra le vittime).
La barbarie su Londra non assolve la barbarie delle grandi potenze, né rende meno ipocrita la pretesa di salvare quell’Africa che per generazioni hanno rapinato e oppresso. Il condono del debito, se fosse passato, non era altro che un aiuto alle grandi banche che avevano incautamente prestato a borghesie avide e dissipatrici. Solo il proletariato internazionale potrà tendere la mano ai suoi reparti più poveri perché prendano le loro sorti nelle proprie mani.
Contro l’imperialismo e il suo terrorismo lavoriamo per l’unione internazionalista dei lavoratori!

 
Argomenti trattati:
  • Terrorismo

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