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Volantini: Internazionalismo proletario contro sfruttamento, razzismo e guerra
Articolo del 01.05.2007 postato da stradivari --> letture 2173

Da troppi anni anche a Milano il Primo Maggio è stato ridotto a stanco cerimoniale o trasformato in chiassosa sfilata dove la potenza degli altoparlanti copre la mancanza di contenuti. Occorre ridare al Primo Maggio il suo significato di giornata di lotta internazionale del proletariato. E’ la realtà delle condizioni dei lavoratori nel capitalismo di questo XXI secolo, e delle sue guerre senza fine, a richiederlo.

Ancora oggi per la maggioranza dei lavoratori del mondo le 8 ore rimangono un obiettivo da conquistare - anche in Italia, soprattutto tra i giovani e gli immigrati. Ancora oggi i lavoratori che lottano per i propri diritti vengono repressi ovunque nel mondo – anche a Milano dove proprio in questi giorni sono stati di nuovo attaccati i lavoratori dell’Alfa Romeo, con multe e denunce per la loro mobilitazione, ed è stato annunciato il licenziamento di altri 124.

Orario, salario e diritti devono essere difesi, per non tornare indietro!
I capitalisti intascano profitti record e hanno avuto in regalo dal governo il taglio del cuneo fiscale. I lavoratori, invece, pagano con: morti sul lavoro, bassi salari (in Italia ormai i più bassi d’Europa), riduzione delle pensioni, scippo del TFR, aumento dei tributi locali e una precarietà sempre più in aumento. Intanto il padronato non accetta nemmeno il rinnovo dei contratti per il 60% dei lavoratori dipendenti con aumenti poco sopra all’inflazione programmata, mentre le confederazioni sindacali continuano a firmare contratti e accordi che aumentano la precarizzazione (con norme del Pacchetto Treu e della Legge Biagi), e si limitano ad elemosinare una quota del “tesoretto” che il governo fa luccicare loro davanti quale specchietto per le allodole, pronti a scambiarla con un aumento della produttività.

Il Primo Maggio dev’essere la giornata dell’unità dei lavoratori – italiani e immigrati – contro il capitale. Per facilitare lo sfruttamento, la borghesia cerca di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri: dopo averli divisi fra precari e stabili, punta a mettere gli italiani contro gli immigrati. Da tempo assistiamo a campagne stampa tese a dipingere i proletari stranieri come terroristi, ladri e assassini, mentre sempre di più essi lavorano nelle peggiori condizioni e tra i ricatti. A Milano la giunta comunale, accanto alla consueta propaganda islamofoba, ha lanciato una “campagna di polizia” contro parte della comunità cinese (riesumando anche una legge fascista contro i carrelli dei barboni). Al di là degli interessi commerciali in gioco, a farne le spese sono innanzitutto i lavoratori cinesi - spesso costretti nella clandestinità e supersfruttati da italiani e connazionali - che i pregiudizi etnici tendono a isolare e a respingere all’interno della loro comunità.

Il Primo Maggio deve segnare la ripresa della lotta contro la guerra. I governi di centro-destra e di centro-sinistra, in perfetta continuità, organizzano spedizioni militari per partecipare alla spartizione dei mercati esteri e aumentare il peso del capitalismo italiano negli assetti internazionali. Il governo Prodi ha aumentato le spese militari di 5 punti percentuali e, appena conclusa la spedizione in Iraq, ha confermato quella in Afghanistan e ne ha organizzata una nuova in Libano. Non solo, ha pure confermato il raddoppio della base USA a Vicenza e ha deciso di far assemblare i cacciabombardieri F35 nella base di Cameri!

Solo un’unità d’azione dei lavoratori che superi ogni divisione nazionale e ogni frontiera potrà combattere efficacemente sfruttamento, guerre e xenofobia e porre fine per sempre a un sistema sociale che li vede oggi carne da profitto, domani carne da cannone.

Proletari di tutto il mondo uniamoci!


pagine Marxiste
Gruppo Comunista Rivoluzionario
lav_com@tin.it


 
Argomenti trattati:
  • Italia
  • guerra
  • Lavoro
  • Lotte di classe
  • Orario di Lavoro

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