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N°46 Pagine Marxiste - Novembre 2018
Immigrati negli Usa, contro di loro le stesse falsità e la stessa violenza della borghesia italiana



Gli immigrati ringiovaniscono la popolazione americana
Infatti l’incremento annuale del numero dei figli di genitori autoctoni dai 26 ai 55 anni è sceso dallo 0,2% del decennio 1995-2005 a -0,5% del 2006-2017, mentre quello dei figli di immigrati della stessa fascia di età è rimasto oltre il 3%, sostenendo la crescita demografica complessiva. Nel decennio 2006-2017 l’incremento complessivo della prima generazione di immigrati è stato dell’1,8%.


















Figura 1 I lavoratori immigrati non rubano posti di lavoro ai nativi americani, perché
1) trovano occupazione nei settori meno ambiti dagli americani doc. Infatti gli immigrati hanno il 113% più probabilità dei lavoratori autoctoni di lavorare nel settore costruzioni e il 39% meno probabilità di lavorare in ufficio/amministrazione.
2) Con un contributo produttivo pari al 10% del PIL creano essi stessi posti di lavoro che senza di loro non esisterebbero. Oggi ci sono più posti lavoro scoperti che persone in cerca di lavoro; l’afflusso di immigrati non è sufficiente a coprirli…

Macché “parassiti”: lavorano di più…
Il tasso di occupazione degli immigrati maschi 26-55 anni è superiore del 3,4% rispetto a quello degli autoctoni, un tasso rimasto relativamente stabile nell’ultimo ventennio. Tra gli immigrati a bassa qualifica il tasso di occupazione è molto maggiore rispetto agli autoctoni con lo stesso livello di istruzione, il 70,3% contro il 53,1%.

Sul lungo periodo gli immigrati pagano più contributi di quello che ricevono.
Il bilancio netto tra ciò che uno versa e ciò che riceve in welfare (programmi di assistenza sociale, assistenza nutrizionale supplementare (SNAP), reddito integrativo di sicurezza (SSI), Medicaid, Medicare e sicurezza sociale) per gli immigrati nel loro insieme è superiore rispetto a quello della popolazione nativa, in particolare per le fasce basse di istruzione.

Immigrati e criminalità
Gli immigrati hanno meno probabilità dei nativi di commettere crimini o di essere incarcerati (istituzionalizzati: carcere, istituti di cura mentale, ospedali, centri per tossicodipendenti, etc.). È inoltre dimostrato che la regolarizzazione degli immigrati produce una diminuzione dei crimini, a causa dell’aumento delle possibilità di occupazione legale. Viceversa, restringere l’accesso all’occupazione legale per gli immigrati non autorizzati fa aumentare il tasso di criminalità. ■







Pubblicato su: 2018-12-17 (379 letture)

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