Gli efferati attentati terroristici di Madrid mostrano ancora una volta l’imbarbarimento della politica e della società borghese. New York, Kabul, Baghdad, Istanbul, Madrid: un terrorismo espressione di frange minoritarie di borghesie parassitarie, incapaci di mobilitare le masse, si affianca al terrorismo delle potenze imperialiste e diviene carta da giocare nel confronto politico borghese – in Spagna, in Europa e nelle più generali relazioni tra potenze. Il proletariato ha fornito i morti.
Il marxismo ha sempre condannato il terrorismo delle classi reazionarie, dai boulangisti e OAS francesi alle stragi nere nell’Italia degli anni Settanta, insieme ai macelli su scala industriale del terrorismo degli imperialismi – si chiamino essi Dresda o Hiroshima, Guernica, Lidice, o Marzabotto, Hanoi o Hue.
Con altrettanta chiarezza il marxismo ha condannato il terrorismo come scorciatoia alla lotta delle classi, fosse esso il terrorismo democratico-borghese dei mazziniani, quello individuale degli anarchici dell’inizio del secolo scorso, o quello dei gruppi intellettuali degli scorsi decenni in Italia.
Il terrorismo è oggi una faccia del mondo imperialista. La lotta contro il terrorismo per il proletariato non può essere disgiunta dalla lotta contro l’imperialismo, a partire da quello di casa propria:
contro l’imperialismo italiano e i suoi interventi armati in Irak, Afghanistan, Kosovo,
contro tutte le coalizioni imperialiste, siano esse a guida USA o europea,
internazionalismo proletario!