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N°17 Pagine Marxiste - Luglio-Settembre 2007
L’IRAN e le contraddizioni europee


Approfittando delle tensioni occidentali con l’Iran, Putin compie la prima visita di un capo di stato russo in Iran dal 1943, firma impegni di cooperazione su spazio, aviazione ed energia, avvia una cooperazione tra gli Stati rivieraschi del Caspio sotto l’alto patronato russo; è una svolta diplomatica che aumenta le difficoltà della Germania. Per ridurre la sua dipendenza energetica dalla Russia il governo Merkel aveva progettato la costruzione dell’oleodotto Nabucco che porta nella UE il gas da Caspio (Azerbaijan, Kazakistan e Turkmenistan)  e Iran, attraverso Turchia, Bulgaria, Romania e Ungheria giungendo in Austria (quindi aggirando la Russia). Nel progetto oltre all’austriaca OMV anche la società azera Socar e la tedesca RWE. Esclusa invece Gaz de France. Gli USA hanno già sparato a zero sul progetto, che dà ossigeno all’IRAN. I paesi del Caspio lo confermeranno contro l’eventuale veto russo-americano?     
Ecco perciò l’imbarazzo tedesco davanti all’attuale allineamento franco-inglese alla linea dura degli USA nei confronti dell’Iran, mentre le imprese tedesche registrano un calo significativo del loro export in Iran.     
D’altro canto il governo tedesco deve tener conto dei divergenti interessi delle frazioni della borghesia tedesca, divisa fra le frazioni interessate a intensificare gli affari con gli Usa e perciò filo-atlantiche e i gruppi dell’energia orientati verso il Caspio e l’Iran, ma rifuggendo sia dal patronage russo che da quello americano.
D’Alema d’altro canto ha preso nettamente le distanze dalle iniziative sanzionistiche del ministro degli esteri francese Kouchner e riproposto “l’iniziava diplomatica”, trovando l’approvazione di Fini, segno che si tratta non di posizioni personali di D’Alema ma di “cospicui” interessi più complessivi dell’Italia in Iran. D’Alema ha dichiarato a Limes (4.10.07): “L’Italia ha contribuito all’adozione di sanzioni contro l’Iran, divenute ad un certo punto inevitabili a causa della mancata cooperazione dell’Iran rispetto alle richieste della comunità internazionale. E lo abbiamo fatto nonostante gli alti costi che esse comportano per noi, dati i nostri cospicui interessi economici in quel paese. Alle sanzioni, però, deve accompagnarsi l’iniziativa politica”.






Pubblicato su: 2007-10-27 (1564 letture)

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